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Computer quantistico parte 1:

Esempi di applicazioni di calcolo quantistico:

In questo numero daremo un rapido sguardo alle innovazioni portate dalla fisica quantistica e alle applicazioni realizzabili tramite il calcolo quantistico.
Le applicazioni che descriveremo sono realizzabili unicamente grazie alle proprietà dei computer quantistici, utilizzando un computer tradizionale non sarebbe possibile ottenere questi risultati (o in alcuni casi lo sarebbe, ma in tempi di calcolo smisurati).
La fisica classica descrive perfettamente i fenomeni macroscopici, ovvero le interazioni fra gli oggetti della dimensione di galassie, stelle, pianeti, automobili, sassi e giù fino alle minuscole lunghezze di un milionesimo di metro (micron).
Al di sotto di questa lunghezza tutto cambia.
Il determinismo non funziona più. Entriamo in un bizzarro mondo dove regna la probabilità.
Per descrivere infatti atomi, particelle e fotoni le leggi della fisica classica non funzionano. La fisica classica è intrinsecamente deterministica, ma i fenomeni a livello subatomico non lo sono.
Per questo motivo Albert Einstein e Max Plank agli inizi del 1900 svilupparono un nuovo modello, basato sul probabilismo e non sul determinismo: la fisica quantistica.
Grandi nomi della scienza contribuirono allo sviluppo e al perfezionamento di questa nuova teoria:
Enrico Fermi, Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli e molti altri illustri scienziati.
Uno dei più interessanti e singolari principi della fisica quantistica è il principio di indeterminazione di Heisenberg.
Viene infatti affermato che non si potrà mai conoscere con esattezza sia la posizione, sia la velocità di una particella. La misura altera il dato misurato.
Ovvero se misureremo con precisione la posizione della particella, ne altereremo la sua velocità, viceversa se misureremo con precisione la velocità della particella, non sapremo dire con esattezza dove si trova.
Come possiamo sfruttare a nostro vantaggio il fatto che una osservazione altera il dato osservato?
La risposta è la QKD.

Quantum Key Distribution:

La Quantum Key Distribution è una tecnologia che sfrutta il principio di indeterminazione per scambiarsi chiavi crittografiche su un canale in fibra ottica, in completa sicurezza.
In pratica, al posto di scambiare una chiave di sicurezza su una fibra ottica utilizzando impulsi di luce (formati da milioni di fotoni) si utilizzano impulsi formati da un solo fotone. Pertanto si ricade pienamente nel reame della fisica quantistica. Se qualcuno legge questo fotone lo altera, introducendo quindi errori che chi ha spedito il messaggio e chi lo ha ricevuto possono a posteriori misurare.
Quindi i due soggetti possono scambiarsi chiavi di sicurezza (tradizionali) su un canale assolutamente sicuro.
La limitazione attuale è che questa tecnica funziona solo su distanze limitate (qualche decina di chilometri).

Scomposizione in fattori primi:

I numeri primi sono numeri che possono essere divisi solo dal numero 1 e da se stessi: sono i mattoni fondamentali della matematica.
Se in chimica abbiamo la tavola degli elementi di Mendeleev, che ci dà tutti gli atomi con cui costruire ogni cosa in questo universo, in matematica abbiamo i numeri primi.
Peccato però che non esista una formula che ci dica se un numero è primo o no, e non esiste altresì una funzione che, dato un numero qualsiasi, ci dia i numeri che costituiscono i suoi fattori primi.
L'unico elemento di aiuto in questo campo così incerto è l' ipotesi di Riemann (un enigma della matematica rimasto però irrisolto da più di 140 anni).
La scomposizione in fattori primi è alla base di quasi tutti gli algoritmi di encryption esistenti.
Il trucco sta nel fatto che per qualsiasi computer è molto facile effettuare, ad esempio, l'operazione 708.689 x 5 = 3.543.445 mentre è piuttosto difficile, a partire dal numero 3.543.445 ricostruire che i suoi fattori primi sono 5 e 708.689
Per un computer quantistico però scomporre 3.543.445 in fattori primi sarebbe semplice come per un computer tradizionale effettuare l'operazione 708.689 x 5
Senza entrare in dettagli tecnici, risulta evidente come un computer di questo tipo costituirebbe una minaccia per tutte le chiavi di sicurezza esistenti sul pianeta, che fanno proprio affidamento sul fatto che la scomposizione in fattori primi di grandi numeri richiede anni e anni (e non millisecondi!) di calcolo.

Se abbiamo una lista non ordinata di N oggetti e stiamo cercando un elemento in mezzo a questa lista, il numero medio di ricerche che dovremo effettuare è N/2.
Grazie al calcolo quantistico posso invece usare solo un numero di passi medio vicino alla radice quadrata di N. Pertanto se ho una lista di 1.000.000 elementi, con un computer tradizionale dovrò impiegare in media 500.000 accessi per trovare l'elemento che cerco. Utilizzando un computer quantistico potrei invece riuscire nello stesso scopo con soli 1000 passi!

Generazione di numeri causali:

Le funzioni che i linguaggi di programmazione tradizionali (C, VisualBasic, Java, Fortran...) ci offrono sono in verità algoritmi pseudo-casuali. Ovvero generano sequenze di numeri che, se inizializzate nello stesso modo, danno sempre la stessa serie di numeri.
Una società svizzera commercializza invece una scheda PCI, basata su sistemi quantistici, in grado di generare numeri perfettamente casuali.
Il dispositivo, basato sulla riflessione di fotoni in uno specchio, è già in commercio e accessibile a tutti. I costi peraltro non sono per nulla proibitivi!

Teletrasporto di Informazione:

La fisica quantistica offre un'altra proprietà molto interessante: l'entanglement (ingarbugliamento).
Se prendiamo due fotoni "entangled", e su uno di questi effettuiamo una misurazione, modificandone quindi in qualche modo il suo stato (vedi il principio di Heisenberg sopraccitato), induciamo la stessa variazione di stato anche nell'altra particella che potrebbe anche risiedere a migliaia di kilometri.
Sfruttando questo principio si può ottenere teletrasporto di informazione.

Nella prossima (ed ultima puntata) parleremo brevemente della storia dei computer quantistici, analizzeremo alcuni dei possibili sviluppi futuri e daremo uno sguardo agli ostacoli che attualmente esistono nella costruzione di un computer quantistico.

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