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Global Information Technology Report 2004-2005:

Grandi sorprese e forti perplessità ha destato la pubblicazione del Global Information Technology Report 2004-2005 del World Economic Forum sulla diffusione dell'ICT nel mondo. Il Rapporto, alla sua quarta edizione, vuole essere un' autorevole e privilegiata analisi dello stato dell'Information e Communications Technology nel mondo; le economie di 104 nazioni sono studiate e analizzate al fine di scoprire e valutare la capacità di ogni singola nazione di trarre beneficio e sviluppo dall'utilizzo delle nuove tecnologie.

Rispetto all'anno precedente, gli USA arretrano e si attestano al quinto posto mentre la testa di questa importante classifica viene ora occupata da Singapore che per la prima volta raggiunge la vetta grazie ai benefici che la sua economia ha tratto dal massiccio ricorso alla Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione in termini di sviluppo e utilizzo. Questo primato è il frutto dell'eccellenza raggiunta dal paese asiatico nella qualità della ricerca e dell'insegnamento della matematica e della scienza, nella convenienza dei collegamenti telefonici, nelle priorità indicate dal governo stesso in ambito ICT e dal buon livello raggiunto in altri campi quali l'accesso ad Internet.
La caduta degli Stati Uniti al quinto posto sarebbe dovuta soprattutto ai miglioramenti conseguiti dalle nazioni concorrenti; questo tuttavia non pregiudica ancora la leadership americana in importanti ambiti quali la ricerca, il commercio, le scuole d'impresa e non ultimo la disponibilità di capitali, elementi chiave per far scaturire innovazione.

Scorrendo l'elenco delle nazioni classificate dal Global Information Technology Report 2004-2005 troviamo che il nostro paese è ora al 45° posto, lì precipitato dal 28° posto dello scorso anno e a fronte ad esempio del 20° posto dei francesi; l'Italia è preceduta da Tunisia (31°), Bahrain (33°), Cipro (37°) e Giordania (44°).

Inevitabile la reazione politica: il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha sollevato forti perplessità sui risultati e sul metodo d'indagine che hanno condotto alla stesura del Rapporto: "queste classifiche non sono fatte su parametri numerici a disposizione, come la percentuale di popolazione che usa Internet, il numero di telefonini per abitante, l'estensione della larga banda, ma sono frutto di una metodologia basata su interviste, cioè su opinioni e su percezioni espresse da chi non si sa" ha dichiarato il ministro. A conferma di queste perplessità il ministro ha citato il fatto che l'Italia sta assistendo proprio la Giordania, classificata davanti a noi, nell'utilizzo di queste tecnologie. Infatti nel mese scorso il nostro paese ha firmato ad Amman un accordo con l'UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, e il Governo della Giordania e dovrà sviluppare e implementare i sistemi di e-Accounting, pianificazione, conoscenza e controllo delle disponibilità economiche della Pubblica Ammnistrazione, e e-Procurement, gestione razionale ed efficiente degli acquisti pubblici, nel Ministero delle finanze di Amman.

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